mercoledì 24 luglio 2013

Silence day - giorno di silenzio




Semplicemente riporto le parole di Swami Veda Bharati che ho deciso di condividere con voi.



SWAMI VEDA BHARATI

Qualche tempo fa ho scritto un blog / articolo in cui ho brevemente descritto il NYEPI Day, la giornata annuale di silenzio dell’ isola di Bali in Indonesia.


Non ho menzionato,  o non ricordo, che c'è anche una giornata annuale di silenzio nelle tradizioni dell'India. Si chiama Mauni Amavasya. Mauni significa 'da o per il silenzio', e Amavasya significa 'giorno senza luna.'


Essa si verifica nel giorno in cui non vi è luna nel mese di Maagha nel calendario indù quando il sole e la luna dovrebbero entrambi entrare nel segno del Capricorno (Makara Rashi).


Tradizionalmente si svolge come il giorno in cui Manu, l'Uomo-Archetipo fece la sua prima apparizione sulla terra, e sposò Shata-Rupa (colei che ha cento belle forme) e generò l'umanità.


Quest'anno cade il 10 febbraio del calendario occidentale.


E 'anche parte del grande Kumbh mela e trenta milioni di persone sono in attesa di fare l'immersione santa quel giorno al Sangam (luogo di incontro di tre fiumi sacri) ad Allahabad.


Se si accetta la storia di Manu o no, abbiamo bisogno di istituire una giornata di silenzio ogni anno.


D'altra parte, se si preferisce seguire una certa tradizione occidentale si può ricercare se ci fosse un giorno sacro per Harpocrate, il dio greco del silenzio le cui statue sono state trovate in paesi lontani come il Gandhara (l'attuale Afghanistan). Harpocrate è deriva dal dio egizio Harpa-khruti, il bambino Horus, che rappresenta il nuovo sole che nasce quotidianamente , la sorgente di luce.


Naturalmente, vi sono numerosi santi cristiani che hanno insegnato il silenzio e ci sono numerosi monasteri di diversi ordini dedicati al silenzio.


Quando entrerò nel voto di silenzio per cinque anni, vorrei che molti dei miei amici condividessero almeno un giorno di silenzio con me come avete condiviso il giorno di luna piena per un'ora ogni mese da più di un decennio .


Quindi, prendete nota:


2013 il giorno di Mauni Amavasya è ora il 10 febbraio.


2014, il giorno sarà il 30 gennaio.


Se si prevede da oggi, è possibile organizzare i vostri impegni, in modo da non interferire con il voto di un giorno di silenzio.


In quel giorno, non si guida (ad eccezione per le emergenze), niente TV, niente conversazione, solo auto-osservazione, contemplazione, japa e apprendimento (1) nel dare amore nel silenzio, (2) imparare ad amare il silenzio.


Posso chiedere a tutti i nostri swami, iniziatori, consulenti spirituali, insegnanti, dirigenti dei centri gentilmente di diffondere questo concetto e prendere questo anno per preparare le persone a intraprendere questa giornata di voto al silenzio.

Swami Veda Bharati

ENGLISH VERSION

Some time back I wrote a blog/article in which I briefly described the NYEPI day, the annual silence day of Bali island in Indonesia.


I did not mention, did not remember, that there is also an annual silence day in the traditions of India. It is called Mauni Amavasya. Mauni means ‘of or for silence’, and amavasya means ‘no-moon day.’


It occurs on the no-moon day of the Maagha month in the Hindu calendar when sun and moon are both supposed to enter the sign of Capricorn (makara rashi).


It is held in the tradition as the day when Manu, the Archetypal Man first appeared on earth; he wedded Shata-roopa (She of a Hundred Beautiful Forms) and generated humankind.


This year it falls on 10th February by the western calendar.


It is also part of the grand kumbh mela and thirty million people are expected to take the holy immersion on that day at the sangam (meeting place of three holy rivers) in Allahabad).


Whether you accept the story or Manu or not, we do need to institute a day of silence every year.


On the other hand, if you prefer to be true to some western tradition you may research if there was a day sacred to Harpokrates, the Greek god of silence whose statues have been found as far away as the Gandhara country (present day Afghanistan). Harpokrates was derived from the Egyptian god Harpa-khruti, the child Horus, representing the daily new born sun, the source of light.


Of course, there is an amplitude of Christian saints who have taught silence and there are numerous monasteries of various orders dedicated to silence.


As I enter the five-year vow silence, I would like many of my friends to set aside at least one day to share the silence with me just as you have shared the full moon day for an hour each month for more than a decade now.


So, please note:


2013 the day of mauni amavasya is now on 10th February.


2014 the day will be on 30th January.


If you plan from now, you can arrange your worldly affairs in such a way that they do not interfere with your one-day vow of silence.


On that day, no driving (except for emergencies), no TV, no conversation, just self-observation, contemplation, japa and learning (1) to give love in silence while (2) learning to love silence.


May I ask all our swamis, initiators, spiritual advisers, teachers, centre leaders to kindly popularize this concept and take this year to prepare the people to undertake this one-day vow of silence.

Swami Veda Bharati



L'Ayurveda e il gusto



Questa volta vorrei parlarvi del Gusto in Ayurveda. Qualcosa di differente rispetto al gusto a cui solitamente pensiamo, ma che si avvicina, con qualche caratteristica e proprietà in più.
In Ayurveda tutto ha una sua proprietà, così anche i sapori hanno una loro funzione molto importante.
Prima di tutto iniziamo a capire quanti sono i gusti in ayurveda, ci sono 6 gusti : DOLCE, ASPRO, SALATO, PUNGENTE,  AMARO E ASTRINGENTE.
Ognuno di questi gusti deriva da due dei cinque elementi ( ricordiamo che tutto in ayurveda deriva dall’unione di questi 5 elementi o panchamahabhuta):

. DOLCE : TERRA+ ACQUA
. ASPRO : TERRA+ FUOCO
. SALATO : ACQUA+ FUOCO
. PUNGENTE : FUOCO + ARIA
. AMARO : ARIA + ETERE
. ASTRINGENTE : ARIA + TERRA

Ma non finisce qui il viaggio del Gusto nel mondo dell’Ayurveda! Vi sono concetti più sottili legati al fenomeno del Gusto e agli effetti caldi e freddi dei cibi.
Quando una sostanza viene messa in bocca il primo contatto è con la lingua, questa prima esperienza di Gusto viene chiamata Rasa. La seconda esperienza è quando la sostanza viene inghiottita ed entra nello stomaco, l’esperienza di calore o freddo che viene provata immediatamente o dopo è chiamata Virya. Virya o azione è collegata alle proprietà riscaldanti o raffreddanti delle sostanze ingerite.
Vi è poi Vipak , l’ultimo effetto che avviene dopo la digestione. Ad esempio un cibo che ha un rasa salato avrà un vipak dolce dopo la digestione.
Ci sono però cibi che sono Prabhav, che possiamo dire siano eccezioni alla regola.

Rasa                 Virya          Vipak            Prabhav
Dolce               Freddo      Dolce           Miele               Caldo (virya)
Aspro              Caldo         Aspro          Limone            Freddo (virya)
Salato             Caldo         Dolce           Tamari             Freddo (virya)
Pungente      Caldo         Pungente    Cipolla             Freddo (virya)
Amaro            Freddo      Pungente    Curcuma         Caldo  (virya)
Astringente  Freddo      Pungente    Melograno     Dolce  (vipak)
tabella tratta dal libro Ayurveda la scienza della guarigione Dott.Vasant Lad

Come applicare tutto questo?

Il gusto dolce  ha proprietà rinfrescanti quindi ridurrà vata e pitta ma aumenterà kapha
il gusto aspro è riscaldante quindi ridurrà vata ma aumenterà pitta e kapha
Il salato anch’esso riscaldante diminuirà vata e aumenterà pitta e kapha
il piccante riscaldante come l’aspro ridurrà però kapha e aumenterà vata e pitta
l’amaro che ha proprietà rinfrescanti diminuirà pitta e kapha ma aumenterà vata
infine l’astringente che è un rinfrescante ridurrà pitta e kapha e aumenterà vata.

In Ayurveda l’alimentazione è molto importante, tutto ciò di cui ci nutriamo è importante ed ha un effetto su di noi, il cibo è un modo per prevenire e stare bene e un modo per curare. Non mi stancherò mai di ripeterlo “ Noi siamo quello che mangiamo” , non solo fisicamente ma anche energeticamente. Cerchiamo di mangiare frutta e verdura di stagione, cibi freschi, pietanze non riscaldate mille volte...ma questo è un altro capitolo.





Ayurveda : La Natura ci viene in aiuto - Aloe



Come seconda pianta da trattare ho pensato di parlare dell’Aloe, pianta che ormai reperiamo facilmente ovunque. I prodotti da lei derivati sono innumerevoli sia nel campo della fitoterapia che della cosmetica; troviamo bevande all’Aloe, creme, shampoo, dentifrici, pastiglie e unguenti. Vorrei parlarne oggi dal punto di vista Ayurvedico e generale, accogliendo tutto ciò che già si dice su questa meravigliosa pianta, aggiungendo, forse, qualche particolare.

Possiamo iniziare dicendo che l’Aloe può essere considerata una pianta tridoshica, infatti i suoi effetti sono anti-vata, anti-pitta e anti-kapha, in questo modo questa pianta non aggrava nessun umore corporeo, infatti aiuta ad equilibrare vata, pitta e kapha nell’organismo.

E’ un ottimo tonico per il fegato, come tonico generale si possono prendere due cucchiaini da tè tre volte al giorno. Essendo un purificatore del sangue i benefici non andranno solo al fegato ma anche alla cistifellea e allo stomaco.
Avendo proprietà rinfrescanti si potrebbe pensare ad un aggravamento di kapha dopo il suo utilizzo, ma ciò non avviene perché il suo utilizzo stimola l’espettorazione. Può quindi alleviare il raffreddore, la tosse e la congestione. E’ inoltre un leggero lassativo.

Si può inoltre utilizzare l’Aloe per uso topico in presenza di bruciature, tagli e ferite applicandola con della curcuma che aiuta il processo di guarigione. Può essere impiegata nelle congiuntiviti, applicata esternamente sulle palpebre.

Il nome sanscrito dell’Aloe è Kumari che letteralmente significa vergine ( ad indicare la purezza) , non a caso l’Aloe viene utilizzata per molti problemi femminili come le vaginiti o le cerviciti; si preparano due cucchiai da tavola di gelatina in un litro circa di acqua calda, aggiungendo alla soluzione due pizzichi di curcuma. Con questa soluzione vengono effettuate irrigazioni che hanno un’azione locale altamente efficace e che dovrebbero essere impiegate ogni giorno per almeno quattro giorni. E’ utile in caso di herpes vaginale applicandola localmente, anche in questo caso si mischiano due cucchiai di gelatina a due pizzichi di curcuma; applicandola ogni sera prima di coricarsi almeno per una settimana. Altresì utile per le donne che soffrono di spasmi muscolari nel periodo delle mestruazioni, in questo caso andrebbero assunti due o tre cucchiaini di gelatina con un pizzico di pepe nero.

Questi sono solo alcuni dei meravigliosi usi di questo grande dono della Natura!

Parti utilizzate : succo delle foglie fresco o condensato e disseccato.
Sistemi : circolatorio, digestivo, escretivo, riproduttivo femminile
Proprietà : alterativa, emmenagoga, purgativa, ringiovanente,tonica amara, vulneraria.
Precauzioni : emorragie uterine, gravidanza.




sabato 20 luglio 2013

Ayurveda : La Natura ci viene in aiuto




I testi classici ayurvedici ci dicono che tutte le sostanze che si trovano in natura hanno proprietà medicinali se usate in modo adeguato.Questi rimedi non hanno lo scopo di sopprimere la malattia, come nella medicina occidentale, ma piuttosto quello di riportare in armonia gli aspetti del corpo in stato di squilibrio, eliminando così le cause della malattia. L’ayurveda è anche una scienza pratica e suggerisce semplici trattamenti per disturbi minori utilizzando erbe che si trovano comunemente in cucina. Questo non significa che dobbiamo sostituirci al medico! A volte dei sintomi che in primo tempo sembrano minori possono avere sviluppi più profondi.Questa volta parleremo dell’Aglio, un grande amico in cucina e molto conosciuto nella nostra cultura... e non solo!I frutti di questa pianta contengono olio e sono aromatici, piccanti, amari e pungenti. L’aglio riduce un vata (aria e etere) aggravato e allevia i gas intestinali. Ottimo per la digestione e l’assimilazione ed è anche una buona sostanza ringiovanente (rasayana).Chi segue una vita spirituale afferma che l’aglio è rajasico (inibisce la crescita spirituale) e che non dovrebbe essere utilizzato dai praticanti spirituali, stimola inoltre l’energia sessuale e non è indicato per chi pratica il celibato.Eccetto le sue controindicazioni spirituali, l’aglio è ottimo per i disordini vata, in quanto ha un effetto riscaldante, utile soprattutto durante la stagione piovosa e l’inverno per attenuare i dolori alle giunture.Per le persone di tipo Pitta l’aglio non va molto bene a causa delle sue caratteristiche calde e pungenti.
L’aglio è una pianta antireumatica e può venire impiegata per la tosse secca o la congestione. E’ efficace per il mal di testa e i dolori sinusali. Si usa l’olio all’aglio per trattare i disturbi dell’orecchio, si possono inserire due o tre gocce all’interno o riempire l’orecchio alla sera con l’olio e chiuderlo con del cotone per non farlo fuoriuscire, al mattino il dolore sarà scomparso.Ottimo anche per i disturbi gengivali, chi soffre di gengive rientranti può massaggiarle con l’olio all’aglio.E infine l’aglio fresco è ottimo per cucinare, rende il cibo più gustoso e facilmente assimilabile, stimola agni (il fuoco digestivo).L’aglio fresco ha proprietà anti -vata e anti-kapha.Parti utilizzate : rizoma
Sistemi : circolatorio, digestivo, nervoso, respiratorio, riproduttivo.
Proprietà : afrodisiaca, alterativa,antielmintica,antispasmodica,carminativa, disinfettante, ringiovanente,stimolante.
Precauzioni : iperacidità, calore tossico del sangue, pitta elevato.

giovedì 18 luglio 2013

Ayurveda Scienza antica




Molti si chiedono cosa sia l'Ayurveda, molti pensano a qualcosa di esotico o orientale, ad una disciplina New Age...Non é questo.
L'Ayurveda è una scienza, una filosofia di vita, una ricchezza per tutti.
Ayu significa unione del corpo fisico ,il corpo fisico è formato da 5 elementi chiamati Panchmahabut, 10 tra organi di senso e motori, energia, mente e spirito; Ayus = vita. Veda significa conoscenza o scienza.
L'Ayurveda ha origine in tempi lontani, circa 5000 anni fa dall'antica sapienza vedica (veda=conoscenza), ciò che la distingue dalle moderne medicine occidentali è il suo metodo olistico che prende in considerazione tutte le caratteristiche della mente e del corpo che sono importanti per la salute e il benessere; si occupa delle sottili relazioni tra ciò che è fisico, mentale e spirituale (corpo, mente, spirito).
L'Ayurveda si prende cura delle persone in modo individuale, in accordo con la loro costituzione e la loro personalità, non prescrive indifferentemente trattamenti o medicamenti, l'individuo viene considerato nella sua unità; ogni individuo è un microcosmo ed è unico. Per determinare la costituzione individuale usa il modello dei DOSHA o SISTEMA TRIDOSHICO : ognuno di noi è la combinazione unica di questi Dosha (Vata, Pitta, Kapha) e questi Dosha agiscono su ogni persona in modo differente e causano differenti vulnerabilità e resistenze.
Considerando queste peculiarità l'Ayurveda aiuta a trattare le persone gentilmente e naturalmente.
Uno dei principali obbiettivi  dell'Ayurveda è prevenire le malattie e preservare con il semplice vivere quotidiano, la routine giornaliera; si tratta di prendersi cura di sé e del proprio corpo in modo da non esaurire le risorse personali con la fretta e lo stress, oggi così comuni nella società moderna. Avendo un approccio olistico l'Ayurveda non cercherà di curare i sintomi quando è troppo tardi, il suo obbiettivo è quello di non arrivare a quel punto, ma aiutare a trovare una cura per le cause reali di ogni malattia attraverso un approccio naturale e cure naturali.

ORIGINI MITOLOGICHE DELL'AYURVEDA
Secondo la mitologia indiana, L'ayurveda fu rivelata da Brahama, che trasmise questa conoscenza a Daksa-Prajapati, che insegnò a sua volta agli Asvini-Cumara, i quali, a loro volta, lo insegnarono a Indra. In seguito Indra la trasmise a 4 suoi discepoli : Atreya e Bhàradvajà; Kàsyapà e Dhanvantari.